Il recente studio del CENSIS in collaborazione con Adepp
ha coinvolto un campione di 1629 professionisti, con lo scopo di analizzare le condizioni e le modalità di lavoro di questa particolare categoria di lavoratori.
Di seguito una sintesi di alcuni temi trattati nella ricerca.
Determinazione della scelta
I risultati del report evidenziano che:
- Il 74% dei professionisti ha avviato l’attività entro i 30 anni;
- la scelta per la libera professione, spesso, non è libera ma obbligata. Infatti, il 65,5% dei professionisti under 40 non ha alle spalle nessuna esperienza di lavoro dipendente;
- i liberi professionisti lavorano prevalentemente da soli. Il 75,9% svolge la propria attività in forma individuale, solo il 17,7% è socio di uno studio con più titolari o di una società tra professionisti;
- nell’85% dei casi i soci sono individuati all’interno dello stesso gruppo professionale, mentre nel 15% rispecchiano competenze ed ambiti di interesse diversi.
Ambiti professionali, mercati di riferimento e aree geografiche
In riferimento alle aree professionali, l’ambito sanitario prevede un’offerta di servizi concentrata all’interno di un nucleo di competenze ben individuato, mentre in quello economico-sociale
le prestazioni erogate sono prevalentemente generiche, ruotano intorno alla professione e i servizi erogati dipendono più dalle richieste del cliente che non da una selezione del professionista.
Inoltre, mostrano una tenuta migliore quelle attività che si collocano su mercati più ampi rispetto a quelle che invece operano solo a livello locale. Di queste ultime, solo il 20,7% ha riscontrato una crescita del fatturato negli ultimi due anni, mentre il 45,9% ha avuto un calo.
Infine, particolarmente critica risulta la situazione al Sud, dove per il 56,2% dei professionisti il fatturato è diminuito, mentre nel Nord Ovest
il 28% ha aumentato il fatturato, anche se il quadro resta difficile anche in questa area.
Strategie di innovazione
Dal report emerge come tra i professionisti siano ancora poco diffuse le nuove strategie promozionali, che comportano l’adozione di modelli innovativi e più complessi per differenziarsi ed espandersi sul mercato. Infatti, al fine di aumentare la clientela:
- il 61,2% si affida al passaparola, prassi ben consolidata e radicata sia tra i giovani che tra i più anziani;
- appena il 30% degli intervistati ha un sito web per il proprio studio professionale e solo il 13,2% lo utilizza anche per finalità promozionali;
- il 6,6% organizza eventi, seminari e incontri a scopo promozionale sulla base di mailing list e altre tecniche mirate;
- il 3,1% acquista spazi pubblicitari su giornali e riviste di settore;
- Il 24% non fa nulla.
Formazione e aggiornamento
Oltre alla conoscenza, che costituisce l’asset di riferimento per presentarsi e affermarsi sul mercato, acquisiscono importanza crescente altre dimensioni, come la sensibilità verso il mercato, la rete di collaboratori efficiente e affidabile, la collocazione
su nuove fette di mercato più promettenti sul piano economico. Per questo l’aggiornamento, obbligatorio per legge, diventa indispensabile per acquisire competenze imprenditoriali, manageriali e relazionali.