La Sardegna è una delle prime Regioni italiane che finanzia progetti di diversity management nelle imprese. Le proposte progettuali potranno essere presentate a partire dal 14 maggio e fino al 15 giugno 2018. Il bando e la relativa documentazione sono disponibili sul sito della Regione: qui l’avviso

Di seguito una sintesi con i principali punti del bando

Beneficiari

L’art.4 individua come beneficiari piccole e medie imprese, profit e no profit, anche in forma associata, con sede operativa in Sardegna, che, alla data di presentazione della domanda di finanziamento:

  • abbiano un organico pari o superiore ai 10 dipendenti (anche in forma associata in RT);
  • non abbiano messo in pratica atti, patti o comportamenti discriminatori ai sensi degli artt. 25 e 26 del D. Lgs. n. 198/2006 “Codice delle pari opportunità tra uomo e donna ai sensi dell’articolo 6 della legge 28 novembre 2005 n. 246”; degli art. 15 e 16 della L. n. 300/1970 “Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale, nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento”; dell’art. 2 del D.Lgs. n. 216/2003 Attuazione della direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro; dell’art. 43 del D.Lgs. n. 286/1998 “Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero”, accertati da parte della direzione provinciale del lavoro territorialmente competente o giudizialmente;
  • non si trovino in stato di fallimento, di liquidazione, di cessazione di attività o di concordato preventivo e in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la legislazione del proprio stato, ovvero non abbiano in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni e che tali circostanze non si siano verificate nell’ultimo quinquennio;
  • i soggetti indicati dal D.Lgs. n. 50/2016, all’art. 80, comma 3 non siano stati condannati, con sentenza passata in giudicato, per qualsiasi reato che determina l’incapacità a contrarre con la P.A.;
    e) non avere nessuno dei soggetti indicati dal D.Lgs. n. 50/2016, all’art. 80, comma 3 nei cui confronti siano pendenti procedimenti per l’applicazione di una delle misure di prevenzione di cui art. 6 del decreto.

Destinatari

Sono destinatari dell’Avviso, individuati tra i/le lavoratori/lavoratrici già in forza all’azienda, ma anche tra i potenziali nuovi assunti, i seguenti soggetti:

  • soggetti svantaggiati ai sensi dell’art. 4 della Legge n. 381/1991 e successive modificazioni;
  • persone disabili ai sensi dell’art. 3 comma 1 della Legge 5 febbraio 1992 n. 104;
  • inoccupati;
  • lavoratori/lavoratrici svantaggiati e molto svantaggiati ai sensi del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione del 17 giugno 2014;
  • cittadini di Paesi Terzi che abbiano compiuto la maggiore età, senza distinzione di genere, ivi compresi coloro che hanno ottenuto la cittadinanza italiana (decr. Interpretativo Regione Sardegna- Ass.to del Lavoro 1716 rep. n.8 del 31/7/2016);
  • i richiedenti asilo e i rifugiati;
  • soggetti vittime di violenza definiti dall’art. 24 del D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 80.

Cosa finanzia il bando

Secondo quanto stabilito all’art. 8, il bando finanzia la predisposizione e attuazione di una Proposta progettuale sull’adozione di misure di Diversity Management, della durata di 12 mesi, che dovrà prevedere l’individuazione della figura del Diversity Manager e i compiti al medesimo assegnati; la realizzazione di almeno due delle 4 azioni previste (vd sotto).

Spese

Le imprese vengono suddivise in 3 categorie sulla base del numero di dipendenti, per ciascuna delle quali è previsto un massimale per 3 voci di spesa:

  1. Contributo forfettario per progettazione;
  2. Contributo forfettario per il diversity manager;
  3. costo per le azioni.

Redazione del progetto

Dovrà essere effettuata preliminarmente alle azioni, basandosi su:

analisi del contesto aziendale, indagine su fenomeni discriminatori in azienda, coinvolgimento, anche attraverso l’impiego di strumenti e metodologie di natura qualitativa e partecipativa (quali, ad esempio, questionari, interviste o Focus group), dei potenziali destinatari (incluse, a titolo meramente esemplificativo, le rappresentanze sindacali), ndividuazione della figura del Diversity Manager (interno o esterno all’azienda), valorizzazione delle diversità con il potenziamento delle capacità e delle competenze individuali.

Azioni da implementare:

Sono 4, di cui la prima è obbligatoria, mentre il totale deve essere di almeno 2.

AZIONE 1

Azioni di informazione/sensibilizzazione sul tema della diversità nei luoghi di lavoro
AZIONE OBBLIGATORIA

  • Redazione e diffusione di opuscoli informativi.
  • Realizzazione di attività seminariali informative rivolte a tutto il personale dell’azienda.
  • Predisposizione e aggiornamento periodico pagine web nella intranet dedicata al progetto D.M.

Azione 2. Carte e Codici di condotta

  • Attività di redazione delle Carte e dei Codici di condotta e relativa adozione
  • Monitoraggio sull’attuazione delle Carte e dei Codici di condotta

AZIONE 3. Sportelli di assistenza/ascolto

  • Progettazione dello sportello di ascolto: definizione spazio operativo, recapito telefonico e posta dedicata, modalità di fruizione e relativo regolamento inclusa compilazione dell’apposito registro colloqui preventivamente validato e vidimato dall’Amministrazione, tutela privacy, ecc.
  • Individuazione del personale dedicato allo sportello e relativa erogazione del servizio

AZIONE 4. Organizzazione del lavoro per l’adattamento dell’ambiente/processi organizzativi del lavoro

    Modifica dell’organizzazione aziendale e revisione della distribuzione delle funzioni/mansioni

  • Realizzazione di modalità diverse della prestazione lavorativa (es. telelavoro, banca ore, flessibilità oraria)

Altre risorse su questo argomento sono reperibili sul database

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